Oggi nella cultura dei desideri dove il bisogno deve essere sempre soddisfatto per crearne altri il tema della preghiera risulta fuori luogo e lasciata all’iniziativa di coloro che hanno “tempo da perdere”. Per molti la preghiera risulta non necessaria e fondante la vita di tutti i giorni. Mentre siamo abituati a possedere le cose in modo più o meno istantaneo in base ai nostri desideri, la preghiera ci mette in quella situazione di attesa, di pazienza di perseveranza dove il nostro interlocutore non lo possiamo vedere e dove egli non ci risponde alla maniera umana; ci da fastidio metterci in quell’atteggiamento della vedova che va a mendicare giustizia dal quel giudice iniquo della parabola. In fondo pregare significa mendicare in modo permanente davanti al Signore.