Cosa significa il termine spiritualità? Su un dizionario della lingua italiana1 la parola ha tre definizioni: condizione di ciò che è spirituale, attitudine a vivere secondo le esigenze dello spirito e a dare loro preminenza, insieme di valori spirituali che caratterizzano una religione, una nazione, un ambiente e simili. Non sono molto chiarificatrici se non le inseriamo in un contesto più preciso che è quello della nostra fede. Solo a questo punto la seconda proposizione assume un significato ben circostanziato che possiamo evidenziare con un accorgimento grafico: sostituire la parola “spirito” con “Spirito”. Possiamo così avviarci verso la comprensione del termine “Spiritualità” che, male interpretato, si può prestare ad evocare ambienti semi-illuminati, saturi d’incenso e con musiche soffuse e meditative.

Attitudine a vivere secondo le esigenze dello Spirito, dunque.

Questo Spirito è lo Spirito Santo che viene promesso da Gesù2, scende sugli Apostoli riuniti nel Cenacolo 3 e dà loro il coraggio e la consapevolezza di essere stati mandati in tutto il mondo ad annunciare il Vangelo4. È lo Spirito Santo che ognuno riceve nel Battesimo, che ci rende parte della Chiesa5, è Colui che muove e guida la Chiesa agendo nei battezzati che rende fratelli in Cristo e figli dell’Unico Padre.

Ecco il vero significato, la Spiritualità non è altro che la consapevolezza di una vita vissuta nello Spirito come la descrive in numerosissimi brani delle sue lettere San Paolo. Grazie a lui abbiamo precise indicazioni riguardo al “camminare secondo lo Spirito”6, che si oppone al cammino secondo la carne; ci vengono chiariti i frutti dell’uno o dell’altro, positivi i primi, negativi i secondi. In questa lotta non siamo però lasciati soli come precisa il Catechismo della Chiesa Cattolica7 e non dobbiamo considerare la carne, il nostro corpo, la nostra natura umana, semplicemente come un inutile fardello, ma mirare ad un equilibrio che guarda con speranza all’essenziale della nostra fede: la Risurrezione gloriosa di Gesù Cristo anche con il suo corpo.

Spiritualità è vivere secondo lo Spirito, come ci ricorda San Paolo nella Lettera ai Romani8. È Spiritualità quella che viene vissuta da ognuno, giovani e anziani dice Paolo a Tito9, in famiglia10, sul posto di lavoro11 e in ogni ambiente dove dobbiamo agire, tenendo sempre fisso il nostro sguardo su Gesù e scegliendo per il bene di chi ci circonda e nostro, a costo di dover combattere12.

Abbiamo un esempio luminoso di questa vita nelle prime comunità cristiane a partire da quella di Gerusalemme13, fino a quelle descritte da Paolo, ancora più vicine a noi per i molti peccati14 che l’Apostolo delle genti, ogni volta, sa individuare, riprendere e perdonare a nome di Dio in caso di vero pentimento.

Ricordiamo quali sono le sorgenti della vita spirituale15: Eucaristia, Parola e preghiera. Dobbiamo fare attenzione che non siano momenti sporadici di Grazia ma che divengano sempre più parte della nostra vita quotidiana anzi sue sicure fondamenta. Cerchiamo tutti di esser sempre più degni di pronunciare le parole di San Paolo “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”16.

Note

  1. ^ Lo Zingarelli 2001, Zanichelli, Bologna (2001)
  2. ^ La Bibbia da studio TOB, ElleDiCi, Torino (2003), Lc 24, 49
  3. ^ At 2, 1-13
  4. ^ Mt 28, 19-20; Mc 16, 15-18
  5. ^ Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana, Roma (2003); 784, 786
  6. ^ Gal 5, 6
  7. ^ CdCC, 2848
  8. ^ Rm 8, 3-12
  9. ^ Tt 2, 1-8
  10. ^ Ef 5, 21.6,4; 1Pt 3, 1-7
  11. ^ Ef 6, 5-9; 1Pt 2, 18-20
  12. ^ Ef 6, 10-17
  13. ^ At 3, 42-47
  14. ^ 2Tess 3, 6; 1Cor 1, 10-16.4, 14-20
  15. ^ CdCC 131, 1374, 1392, 2687
  16. ^ Gal 2, 20